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Costanza e fedeltà

Ciò che appare ammirevole, scorrendo la cronistoria della "Concordia", è la continuità nel seguire una linea e la costanza di membri, dirigenti e suonatori. L'osservazione vale sia per le persone sia per i programmi. Fino a non molti anni fa il concerto annuale, tuttora al centro dell'attività, si svolgeva su due sere consecutive, il sabato e la domenica, ed era seguito almeno da una farsa, poi dal ballo. Ecco il programma di quello del 1920:

1.- Concerto, 2.- Dramma, 3.- Quadro plastico (una o più persone in posa a rappresentare una scena), 4.- Tombola. 5.- Pesca miracolosa. 6.- Ballo.

Va sottolineato che il maestro era allora Luigi Bocchi, musicista polivalente, autore oltre che di marce anche di operette scritte su misura per le possibilità di suonatori, coro e solisti. Scrisse per esempio un pezzo sulle professioni nel quale uno dei solisti era Gigi Invernizzi che presentava il suo mestiere cantando a tempo di valzer: "Qui comincia l'arrotino - a parlar del suo lavor - benché sia ancor piccino.." con l'accompagnamento d'un gruppo scelto di suonatori di strumenti a fiato o a corda. (Diversi musicanti suonavano due o più strumenti).

Altra costante era il famoso giro di Capodanno che si estendeva su più giorni onde permettere di suonare in tutte le frazioni dei due comuni.

Gruppo musicale Concordia Sessa-Monteggio
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